Cinque fratelli che hanno vissuto il novecento

Un nuovo libro realizzato da Ti Ricordi – La vita in un libro: una storia di famiglia dedicata ai cinque fratelli Bozzolan, nati tra il 1908 e il 1917. Cresciuti in una casa contadina della pianura veneta, nell’arco delle loro vite hanno vissuto la seconda guerra mondiale e il boom economico.

Dalla storia di questa famiglia è emerso soprattutto il forte legame che i cinque fratelli hanno mantenuto tra loro per tutta la vita. Legame che hanno trasmesso ai loro figli, quattordici cugini, che da oltre trent’anni hanno l’abitudine di incontrarsi periodicamente per rievocare i comuni ricordi di infanzia e aggiornarsi sulle loro vite.

Durante uno di questi pranzi hanno avuto l’idea di contattare Ti Ricordi per mettere insieme le loro memorie e fotografie per raccontare la storia dei genitori e degli zii.

I cugini abitano oggi in diverse città d’Italia, da Latina alla provincia di Udine. Ti Ricordi, grazie a Ivana e Nerina che si sono offerte come referenti, ha raggiunto tutti. Con interviste di persona, invio di memorie manoscritte, interviste telefoniche e anche via mail abbiamo raccolto i ricordi di ognuno.

Dopo qualche mese il mosaico è stato composto e le storie dei fratelli Bozzolan e dei loro genitori (i nonni dei cugini) sono state ricostruite rivelando intrecci e incroci di cui non tutti erano a conoscenza.

Ivana: il ricordo corale ha fatto venire a galla delle cose che non sapevamo, soprattutto per quel che riguarda gli aspetti romantici e affettivi: gli incontri e  i fidanzamenti dei nostri zii, ad esempio, ma anche tutte le volte che i nostri zii si sono aiutati l’un l’altro.

Nerina: Non sapevo che due dei miei zii dopo l’8 settembre del ’43 fossero stati internati in Germania in condizioni durissime. Mio zio Aquilino fu salvato dal fratello Bruno: si incontrarono per caso in una stazione dei treni in Germania, ma erano irriconoscibili per la magrezza estrema, si identificarono grazie al fischio particolare che usavano da ragazzi nei campi. Aquilino era allo stremo delle forze, non si reggeva più in piedi, e mio zio Bruno lo issò sul treno che li avrebbe condotti a casa sollevandolo per la cinghia dei pantaloni.

Nel dopoguerra tutti e cinque avviarono attività commerciali e imprenditoriali, che consentirono loro di costruirsi la casa e di far studiare i figli e le figlie. Quei figli che oggi, diventati nonni, hanno voluto ricordare le loro vite per raccontarle ai nipoti.

Il libro è in formato 21×21 cm, 120 pagine e corredato di albero genealogico.

Dai cugini:

«Mi sono sentito partecipe, mi sono anche un po` commosso nel tornare con la memoria ai tempi passati, lo avete fatto in maniera stupenda, vi ringrazio tutti»

«Ho terminato ora di leggere il libro che raccoglie le storie incredibilmente ricche e sconosciute per me dei prozii e dei loro genitori».

«Grazie per questo bel lavoro, per questo pezzo di storia e di storie che hanno contribuito a fare la nostra».