Self publishing: come pubblicare e vendere il proprio libro. Ce lo dice EllediLibro

Hai scritto un libro e ora vorresti pubblicarlo, venderlo e farlo conoscere. Come fare?

Sempre più autori si rivolgono ai servizi di self publishing, perché offrono diversi vantaggi rispetto all’editoria tradizionale. Vediamo quali con EllediLibro, la realtà editoriale condotta Francesca Magni e Christian Soddu, che affianca gli autori in ogni fase e li distribuisce in tutti gli store digitali e in libreria.

1) Che cosa fa EllediLibro?

EllediLibro offre un ventaglio completo di servizi per il “pre” e “post” pubblicazione, su misura per ogni autore e per ogni libro. Valutazione, editing, curatela redazionale e grafica della copertina, pubblicazione, distribuzione e vendita di libri, eBook e audiolibri. Comunicazione e promozione social. Oltre che publisherEllediLibro.it è anche un vero e proprio Hub di aggregazione per autori e lettori, una piattaforma digitale interattiva con e-commerce integrato, Blog e BookRoom con tanti contenuti multimediali, curiosità e approfondimenti sul mondo dei libri e dell’editoria.

2) Che differenza c’è tra EllediLibro e una casa editrice tradizionale?

La differenza sta nel punto d’incontro ideale tra un approccio “digital first” e una cura assolutamente artigianale, da “vecchia scuola”, del prodotto-libro. Un modo di fare editoria nella contemporaneità, che prevede di abbinare l’agilità e libertà di gestione del “prodotto libro” proprie del selfpublishing a un’esperienza editoriale tradizionale, fatta di “presenza” e contatto diretto tra noi e l’autore durante tutta la fase di realizzazione del libro – cosa che oggi tante realtà operanti nel settore non possono garantire. EllediLibro si configura dunque in tutto e per tutto come un progetto di ARTIGIANATO DIGITALE – non un ossimoro, ma una quadratura del cerchio, dove il valore del testo e l’attenzione all’autore, insieme alle possibili declinazioni digitali del libro e alla cura della comunicazione social , vanno incontro alle esigenze di un pubblico via via più vasto, fluido e diversificato.

3) Per un autore, quali sono i vantaggi dell’autopubblicazione?

  1. Royalties decisamente più alte;
  2. Titolarità al 100 % dei diritti di proprietà intellettuale dell’opera (che dunque non vengono ceduti con “contratto di opzione”);
  3. Piena libertà di gestione del proprio libro sia durante la fase di curatela, realizzazione e pubblicazione (attraverso la partecipazione e condivisione di ogni tassello della filiera produttiva, dall’editing alla scrittura dei paratesti, alla confezione grafica), sia nella fase successiva di veicolazione e consolidamento di un proprio profilo autoriale.

Christian Soddu di Elledi Libro

Francesca Magni di EllediLibro

4) Gli autori si rivolgono a voi dopo essere stati rifiutati dalle case editrici o preferiscono proprio la via del selfpublishing?

Anche in Italia, ormai, il selfpublishing non è più una via secondaria praticata dai “delusi dall’editoria tradizionale” ma, sempre più spesso, la strategia prioritaria per meglio intercettare il proprio pubblico e dare maggiori chance al proprio libro. EllediLibro ha pubblicato e pubblica anche autori provenienti da marchi editoriali tradizionali e blasonati, desiderosi di gestire diversamente il frutto della loro creatività, così come autori per i quali l’auto-pubblicazione è stata fin dall’inizio la prima scelta, alla ricerca di professionisti con cui confrontarsi davvero e che dessero tempo e valore al loro testo.

 

5) Ma i libri autopubblicati poi vendono davvero?

Nel 2023 sono usciti in Italia 85mila nuovi titoli, di cui oltre 13mila autopubblicati. Nel 2024 il numero di autopubblicazioni – e le loro vendite – sono cresciuti ulteriormente. I casi di libri autopubblicati diventati un successo o addirittura fenomeni internazionali da milioni di copie non sono pochi: dalla E. L. James di 50 sfumature di grigio ad Amanda Hocking, alla nostra Anna Premoli. Il fatto che gli editori tradizionali in questi casi arrivino “dopo”, rivestendo col loro marchio romanzi che son stati capaci da soli di innescare un inarrestabile passaparola sui social e nelle piattaforme digitali, dimostra la continua crescita di questo mercato e, soprattutto, come oggi siano cambiate le modalità di incontro tra autori e lettori, tra un libro e il suo pubblico.

6) Chi compra i libri degli autori che si autopubblicano preferisce l’ebook o il libro stampato?

L’eBook prende sempre più piede tra i giovani e giovanissimi, ma neanche i nativi digitali disdegnano il volume cartaceo. C’è spazio per entrambi, e le statistiche di vendita, infatti, risultano negli ultimi anni più o meno stabili. Un consiglio? “Assaggiate” un libro scaricando comodamente a casa vostra l’anteprima dell’eBook… e se vi cattura, procedete con l’acquisto della versione – digitale o cartacea – che preferite.

7) Un libro commissionato a un servizio come Ti Ricordi può essere distribuito e promosso da Elledilibro? 

Assolutamente sì. In questa editoria che sta cambiando, EllediLibro e Ti Ricordi sono partner ideali, impegnati a dare dignità editoriale a una scrittura dinamica e in continuo mutamento che oggi, in mille forme diverse, risponde all’esigenza (amplificata dai social network) di condividere sé stessi e le proprie esperienze. Con EllediLibro, la propria biografia, la storia della propria famiglia o di un’attività di successo possono trovare la miglior distribuzione e vendita presso i maggiori store online, e anche nelle librerie fisiche secondo il meccanismo del POD (Print On Demand).

8) Il genere storico-biografico ha successo?

Il genere storico-biografico avrà sempre successo, perché risponde ancora più direttamente di altri generi a un nostro istinto, quello di raccontare in primo luogo sé stessi: famiglia, vite e vicende che ci vedono direttamente coinvolti… Questo è dimostrato non solo dai dati di vendita, ma anche dai cambiamenti in atto nell’editoria: sta cambiando la percezione dell’oggetto-libro e la sua fruibilità, cambiano le modalità di confronto tra chi scrive e chi legge e cambia l’approccio stesso alla scrittura. Scrivere risponde a un’esigenza profonda e sempre meno mediata: non più solo “raccontare”, ma comunicare e parlare di sé.